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Cosa sono gli alimenti funzionali?

Secondo l'EUFIC "Un alimento può essere considerato funzionale se dimostra in maniera soddisfacente (dunque con evidenza scientifica) di avere effetti positivi su una o più funzioni dell'organismo, che vadano oltre gli effetti nutrizionali normali, in modo tale che sia rilevante per il miglioramento dello stato di salute e di benessere e/o per la riduzione del rischio di malattia.

Gli alimenti funzionali non sono pillole o capsule: un alimento funzionale può essere un cibo “naturale”, oppure un alimento al quale, mediante trattamento tecnologico, è stato aggiunto o tolto un componente; può inoltre essere un cibo in cui uno o più componenti sono stati modificati.

In Europa si è cercato di incoraggiare il consumo di taluni alimenti attraverso gli "health claims", ossia quei messaggi che affermano, suggeriscono o implicano una relazione tra un alimento o un suo componente, e la salute.

La FUFOSE (Functional Foods Science in Europe), coordinata dall'ILSI (International Life Science Institute), ha indicato principalmente due tipi di health claims:

  • quelli legati al miglioramento di una funzione biologica (ad esempio per gli alimenti probiotici, ossia quelli che contengono una microflora utile all'intestino, come lo yogurt);
  • quelli legati ad una riduzione del rischio di malattia (come per il pesce, che grazie al suo contenuto in acidi grassi essenziali ω-3, riduce il rischio di infarto).

In entrambi i casi, è richiesta una verifica dell'efficacia degli effetti funzionali dell'alimento, basata su parametri o indicatori validati e riconosciuti come idonei a dimostrare la veridicità del messaggio.

Parecchi prodotti alimentari tradizionali, come frutta fresca, frutta secca, verdure cotte e crude, olio extravergine d’oliva, pesce (azzurro), soia, cereali integrali e latte contengono componenti che hanno potenziali effetti benefici sulla salute. L’orientamento legislativo attuale cerca di escludere dal mercato gli alimenti che non hanno un razionale di funzionalità e di proteggere il consumatore da false promesse1, per cui si impone che qualsiasi claim non deve trarre in inganno il consumatore e deve essere scientificamente dimostrato.

La Commissione UE autorizza claim salutistici verificando che essi siano basati su evidenza scientifica e
di facile comprensione da parte dei consumatori.
L’ European Food Safety Authority (EFSA) è responsabile della valutazione della evidenza scientifica a supporto dell’ health claim.
La Commissione redige elenchi delle indicazioni sulla salute, compresi i diversi tipi di indicazioni sulla salute autorizzate e rifiutati nell'UE. Viene a tale scopo redatto (ed aggiornato periodicamente) un apposito Registro.2


Fonti:

1. (Reg ce 1924/2006 - indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari) Decisione esecuzione commissione 24 Gennaio 2013 Reg UE 1169/2011 ( etichettatura alimenti)
2. Regolamento (UE) n. 432/2012
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